GIOVEDì 7 GENNAIO 2010

La tecnica dello specchio

No, non è un’antica tecnica di arti marziali cinese tramandata di generazione in generazione da 4000 anni da qualche remota comunità montana dell’entroterra cantonese.

Tecnica Segreta


Si, i cartoni giapponesi negli ultimi 25-30 anni tendono a fuorviare un poco l’immaginario collettivo ma la “Tecnica dello specchio” è un’arte nostrana e molto in voga.

In parole povere, un ignaro automobilista transita dal punto A al punto B, durante il tragitto, nel punto F, punto particolarmente Fuorimano rispetto al punto C, il punto Civilizzato (di punti F ne esistono molti in Italia, al contrario dei punti C), si imbatte in un’automobile che alle volte può essere insolitamente vecchia e/o messa male.
Quest’automobile procede a velocità vertiginose di circa 20/25 km/h in zone dove magari il limite va dai 100 ai 150 km/h.

Calesse


L’ignaro automobilista pensa docilmente fra se: “Ma dove va sto calesse di merda a rompere i cojoni alla gente” e messa la freccia inizia una sicura e quanto mai rapida manovra di sorpasso, resa facile magari dalla strada larga, dalla buona visibilità e dalla vertiginosa velocità dell’automobile/calesse.
Quando eccolo, nel mezzo del sorpasso, si sente un colpo sordo, inspiegabile, visto il facile sorpasso…
L’ignaro automobilista accosta per capire cosa possa mai essere accaduto e il calesse accosta dietro di lui.

Ne fuoriesce un abitante solitamente pittoresco, magari extracomunitario, napoletano, extraterrestre, insomma, una persona pittoresca, che si avvicina placidamente e fa: “Oh, compà mo vedi de ripagamme er danno allo specchietto che sennò so cazzi!”

Danno? Che danno? L’ignaro automobilista guarda la fiancata della sua auto e magari scorge un bozzo, magari, magari niente (per i più fortunati), magari lo specchietto è frantumato (per i più sfortunati) ma mai riesce a capacitarsi come possa essersi procurato tale danno passando a circa 2 metri dal fianco del calesse.

Qui inizia una pittoresca conversazione amorevole con l’abitante pittoresco che a seconda dei punti di carisma, bucio di culo, destrezza, forza e saggezza dell’ignaro automobilista può finire in questi modi:
Bene: l’ignaro automobilista non scende a compromessi e minacciando la chiamata ai vigili urbani convince l’abitante a darsela a gambe.
Male: l’ignaro automobilista viene convinto dalle parole dell’abitante sottolineate con un coltello a serramanico a risarcire in denaro lo specchietto del calesse rotto da almeno 2 anni.
Pessimo: l’abitante usa il coltello a serramanico sia per sottolineare che per incidere.

Incisione


Esiste comunque anche il modo Benissimo ma richiede un punteggio particolarmente alto in bucio di culo e saggezza: se senti un colpo inspiegabile durante un sorpasso ai limiti dell’idiozia dattela a gambe, corri, corri Paolino, corri!

Corri Paolino!!!



Bene questa è la cosiddetta tecnica dello specchio, molto di moda dalle mie parti in provincia di Roma, una pratica comune che si tramanda di ladrocignazione in ladrocignazione da decenni, dall’invenzione del calesse in poi.

L’abitante di turno armato di calesse assai malridotto o comunque con bozzi, rotture e/o fratture ben visibili al lato sinistro si fa di proposito sorpassare, al momento opportuno aziona un sistema preinstallato sul suo calesse (sembra di vedere una corsa di bighe romane al Circo Massimo) e lancia un qualcosa, sasso o quello che è, verso l’automobile in sorpasso, infine va a riscuotere dal poveraccio di turno.

Bene questa sera il poveraccio ero io, ma sapete in che modo è andato a finire?
Beh, non lo immaginate? Sicuri? Lo so infami che starete puntando verso il Male cercando comunque di essere gentili perché in cuor vostro pensate che sicuramente stia giacendo in qualche letto di ospedale con 15-20 fori di coltello nello stomaco, ma vi devo deludere, perché sarà che ultimamente mi dice una sfiga tremenda e prima o poi ogni tanto la ruota gira, vuoi che la tecnica dello specchio la conosco bene e quindi in saggezza sono messo bene sono riuscito a spuntarla con la modalità Benissimo.

Esco dal lavoro, faccio il viottolo che immette nella perpendicolare che mi porterà all’Ardeatina.
Giro verso l’Ardeatina, mancano un 200 metri e mi ritrovo davanti una 600 celeste vecchiotta che è tanto se faceva 20 all’ora.
“Ma do va sto calesse?!!?” mi dico.
Appena mi vede arrivare rallenta ulteriormente e accosta come per fermarsi e farmi passare, la strada è bella larga, con la massima visibilità concessami dalla mia Agila classe 2001 (non sarà bellissima ma è comoda, spaziosa e offre una visibilità eccezionale) metto la freccia e sorpasso al volo mantenendo circa un metro e mezzo dal calesse, a sorpasso quasi finito sento un colpo al fianco dell’Agila all’altezza dello sportello dietro.
“Ma che cazzo!?!?”.
In quel momento una serie di pensieri mi passano per la testa: “la Eldo ancora mi deve portare la tv! La tartaruga ha deposto… vai Paolino, vai!! L’aquila ha spiccato il volo… Tecnica dello specchio. Mi serve un calendario! Un bel crackers ci starebbe bene sulla crema di aceto balsam.. Tecnica dello specchio? Perché deve correre Paolino?”.
Allora a fermarmi neanche ci penso e tiro dritto.

L'aquila ha spiccato il volo


Il calesse inizia a farmi i fari a più non posso e m’insegue, ma io non mi fermo, non corro, vado tranquillo, come nulla fosse.
All’incrocio prendo l’Ardeatina verso Roma, come al solito.
Il calesse mi tallona a breve distanza, sbandando, facendo i fari e l’abitante dentro che smanaccia a più non posso.
Il calesse mi sorpassa (sorpasso che neanche Schumacher e prima andava a 20 all’ora) e l’abitante continua a farmi gesti inconsulti.
Alla prima piazzola accosta e mi fa gesti inconsulti per fermarmi.
Io continuo amabilmente per la mia strada.
L’abitante sempre più incazzato riprende l’inseguimento e quando arrivo all’incrocio della morte (chi fa l’Ardeatina da Santa Palomba verso Roma la sera lo conosce bene) l’abitante mi affianca da destra e mi intima di aprire il finestrino.
Io, con fare tranquillo, spengo l’autoradio e abbasso il finestrino: “Si? Mi dica.”.
L’abitante, un napoletano che sembrava Francesco Salvi: “Eeeho, eh eh, eee che fai? Adesso scappi?”.
Me lo guardo, guardo l’incrocio, vedo che si è liberato uno spazio per passare, mi riguardo l’abitante, sorrido: “Eh, booona seraaa!”, chiudo e mi dileguo alla velocità della luce oltre l’incrocio della morte grazie al famigerato scatto felino dell’Agila :P:P

L’abitante infine si arrende e mi lascia in pace…

Questa sera ho portato la mia pellaccia a casa, chissà quale campo di battaglia mi aspetta domani… ma già so che guerra combatterò… ma questa è un’altra storia… una storia che ho in serbo per voi e che coltivo dal 16 di Dicembre 2009… For don’t forget °_°

Soldato


Omaggi a tutti e felice anno nuovo.

P.S. per la cronaca, anche se con poca luce ho controllato la fiancata al ritorno a casa e non ho notato nulla, l’Agila è resistente :P

Pubblicato da Debiru (21:37) Commenti 0

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Debiru



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